giovedì 23 maggio 2013


Per le festività natalizie del 2009, ci trovavamo con dei parenti in località Valle di Casies frazione Colle di Fuori (BZ) ove siamo soliti trascorrere le vacanze. Nel pomeriggio del 30 dicembre 2009 ci trovavamo con parenti presso la piscina “Acquafan” di San Candido. Verso le ore 18.00 nostro padre si è recato con un amico a fare una passeggiata nel centro di San Candido dalla quale non ha fatto rientro .
Avvisate dall’amico verso le ore 18.45 della scomparsa, dopo una prima ricerca effettuata autonomamente, alle ore 19 00 ci siamo recate presso la stazione di polizia di San Candido per segnalarne la scomparsa sottolineando la preoccupazione legata anche al suo stato di salute. Le ricerche nel centro di San Candido sono state attivate immediatamente, mentre noi abbiamo continuato, aiutate dai parenti, le ricerche portandoci fino a Cortina, il confine austriaco e la valle presso cui abbiamo l’abitazione.
Il giorno successivo (31.12.09) sono state attivate le unità cinofile: le tracce hanno portato sino ai binari della stazione di Dobiacco da cui si ipotizza la possibilità che nostro padre abbia preso un treno.
Il giorno 01 gennaio 2010 nella stazione di Dobiacco, ci avviciniamo ad un homeless, che ha riferito di aver visto nostro padre  la mattina del 31 dicembre verso le ore 05,20. Dopo essersi seduto sulla panchina si sarebbe alzato e diretto al binario  per prendere il treno annunciato alle ore 05.33. Il senzatetto riferisce che gli sembra di averlo visto scendere poi a Villabassa (stazione successiva a Dobiacco e precedente a Monguelfo da cui parte la laterale che porta in Val di Casies).
Su nostra richiesta, il giorno 02 gennaio 2010 vengono fatte uscire le unità cinofile per controllare la stazione di Villabassa: il conduttore visto il comportamento del cane ritiene che Mario Bonduan possa essere sceso alla stazione di Villabassa. Pensando che nostro padre si potesse essere addentrato nel primo sottobosco per tornare a casa, abbiamo con amici organizzato un controllo della zona compresa tra Versciacco e Monguelfo.
Il giorno sabato 09 gennaio 2010 con inizio ore 08.00 circa e termine alle ore 12.00 circa del medesimo giorno, dopo diverse nostre pressioni, sono state effettuate le ricerche nelle zone di Dobiacco, Villabassa, Monguelfo, Val Casies, Valdaora. L’esito è stato negativo. Nell’arco di questi tre anni, queste zone e altre limitrofi (anche oltre confine) sono state ricontrollate grazie all’aiuto di un esperto in ricerche di persone scomparse conosciuto attraverso l’Associazione Penelope.

Dai primi appelli fatti attraverso la trasmissione "Chi l'ha visto?", il telegiornale regionale dell'Alto Adige e del Veneto e in seguito attraverso una rete locale (Antenna Tre Veneto) sono arrivate delle segnalazioni tra le zone di Padova, Venezia e Treviso.
Alcune di queste sono state ritenute attendibili anche dalla Questura di Treviso che ci segue da Aprile 2010 circa (inizialmente essendo la scomparsa avvenuta a San Candido eravamo seguite dalla Polizia di San Candido/Bolzano).
Per questo la nostra attenzione si è concentrata soprattutto nel diffondere la notizia nella zona del Triveneto, anche se sporadicamente abbiamo provato a richiedere un piccolo spazio all'interno di trasmissioni a diffusione nazionale.
Tra le segnalazioni ritenute attendibili citiamo
17.01.2010 Pordenone: all’imbrunire (intorno alle 17.00) ai piedi della scalinata di un grande parcheggio. Ciò che ha colpito la ragazza e il suo fidanzato è che questa persona appariva come una persona distinta, infreddolita, tremava, stava chiedendo l’elemosina con un berretto di lana scuro. Era vestito tutto di scuro, non ricorda se aveva la giacca a vento, portava gli occhiali.
25.01.2010 presso la pasticceria di Zianigo: sarebbe rimasto in disparte circa 10 minuti fissando la pasticcera, ma non dicendo nulla. Andata lei verso di lui e chiestogli “Gradisce qualcosa?” lui avrebbe risposto “un cappuccino”. La signora lo descrive come una persona nettamente confusa, spaesata, in difficoltà e a disagio con le altre persone, come impaurito. Vestito con pantaloni blu, giacca blu (scura), berretto di lana calzato fino a quasi gli occhi (lui lo porta così), occhiali da vista. Avrebbe pagato prendendo della moneta da un piccolo portamonete di pelle (lui lo aveva) cercando la moneta giusta per non avere resto (altro suo gesto abituale quando si trattava di pagare con moneta).
Metà febbraio 2010: Mirano.
Primavera 2010: le segnalazioni si sono spostate nella zona di Badoere (prov. di Treviso) e   
successivamente nella zona di Montebelluna.
Settembre 2010: a Volpago del Montello (Treviso) sarebbe entrato nuovamente in una pasticceria; la signora è rimasta colpita per l’abbigliamento indossato: era invernale e corrispondeva a quanto indossato da nostro padre e mai reso noto.
Giugno 2011 zona di Tencarola (Padova) dove un volontario dell'associazione City Angels sostiene di aver visto nostro padre ad un semaforo mentre chiedeva l'elemosina.
Come in tutte le precedenti segnalazioni ciò che colpisce maggiormente è che, pur dando la sensazione di essere una persona in difficoltà, allo stesso tempo mantiene un atteggiamento definito dignitoso e si presenta con modalità differenti rispetto alla maggior parte delle persone che si trovano a vivere nelle stesse condizioni.
L’ultima segnalazione  risale alla primavera del 2012 nella zona di Trieste dove un signore privo di memoria sarebbe stato visto nei pressi di una struttura di accoglienza, pur corrispondendo la descrizione non è stato possibile identificarlo in quanto la segnalazione è stata fatta nei giorni successivi l’avvistamento e quindi non è stato possibile stabilirne l’autenticità.
Da allora non abbiamo più ricevuto segnalazioni nonostante siano stati fatti altri appelli attraverso la stampa e rete televisiva locale: pare possa essersi spostato di zona o aver trovato qualche struttura che lo ha accolto o lo aiuta con il cibo e i cambi inconsapevole si tratti di una persona scomparsa. Ecco perché è fondamentale far girare l’appello e far conoscere il caso di scomparsa in più zone d’Italia possibili.
Nostro padre soffriva di un rallentamento psico motorio e di un'iniziale possibile demenza senile precoce ancora in fase di diagnosi.
PASSIONI/HOBBY: nostro padre ha da sempre amato la montagna in particolare la Valle d’Aosta; appassionato filatelico; praticava, anche a livello agonistico bocce e da giovane il calcio. Amava viaggiare in macchina.
CARATTERE: persona sempre presente in famiglia, disponibile, severo e fermo sulle sue convinzioni, inseparabile da nostra mamma, orgoglioso delle sue figlie, innamorato della sua famiglia.